L’arresto cardiaco è l’improvvisa cessazione della funzione di pompa cardiaca, una situazione di emergenza nella quale vi è una compromissione del sistema di conduzione elettrica del cuore che cessa di pompare il sangue al corpo e al cervello. In assenza di un immediato intervento, può portare a danno cerebrale dopo circa 5 minuti e successivamente al decesso. Si stima che ogni anno, in Italia, oltre 50.000 persone siano vittime di un arresto cardiaco improvviso ed è la principale causa di morte nei maschi di età compresa tra i 20 ed i 60 anni. Esistono vari disturbi del ritmo e si distinguono interpretando un ECG. Il normale ritmo cardiaco viene definito ritmo sinusale poichè origina nel nodo senoatriale mentre una sua alterazione viene definita aritmia. Le aritmie possono dividersi in benigne o maligne, sono quest’ultime la principali responsabili ( circa l’85%) di un arresto cardiaco. Le aritmie maligne identificate come le cause maggiori di Arresto Cardiaco Improvviso sono le Fibrillazioni Ventricolari (FV) o le Tachicardie Ventricolari (TV). L’unica soluzione alle VF/TV è una tempestiva ed efficace defibrillazione ovvero un’ erogazione di impulsi elettrici al cuore con l’intento di ripristinare il ritmo sinusale.
Esistono quattro principali tipologie di defibrillatori:
- Defibrillatore manuale ad uso esclusivo del personale sanitario in quanto l’analisi del ritmo e l’eventuale scarica elettrica da erogare viene decisa dal medico;
- il defibrillatore semiautomatico esterno;
- il defibrillatore automatico esterno a differenza del defibrillatore semiautomatico una volta riconosciuto lo stato di arresto cardiaco, procedere in autonomia all’ erogazione della scarica;
- il defibrillatore impiantabile (ICD) stimolatore cardiaco impiantato sottocute ed alimentato da una batteria inserito in prossimità del muscolo cardiaco in grado anche di intervenire automaticamente in aritmie pericolose.
RIFERIMENTI NORMATIVI ALL’USO DEL DAE
Il DAE in quanto dispositivo salvavita è presente sia in sede intra che extra ospedaliera,tale dispositivo è pertanto utilizzabile sia da personale sanitario non medico e quindi personale infermieristico che da personale non sanitario se e solo se adeguatamente formato. L’utilizzo del DAE è soggetto a normative nazionali e regionali, di seguito si elencano le principali legislazioni nazionali:
- Legge 3 aprile 2001, n. 120: “Utilizzo dei defibrillatori semiautomatici in ambiente extra-ospedaliero” (G.U. n. 88, 14 aprile 2001).
- Decreto 18 marzo 2011: “Determinazione dei criteri e delle modalità di diffusione dei defibrillatori automatici esterni di cui all’art. 2 comma 46, della legge n. 191/2009.”
- Legge 8 novembre 2012, n. 189: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, recante disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute. (G.U. n. 263, 10 novembre 2012 – Suppl. Ordinario n. 201) Capo II, art. 7, comma 11.
- Decreto 24 aprile 2013: Disciplina della certificazione dell’attività sportiva non agonistica e amatoriale e linee guida sulla dotazione e l’utilizzo di defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri dispositivi salvavita (G.U. n. 169, 20 luglio 2013).
- Indirizzi per il riconoscimento dei soggetti abilitati all’erogazione di corsi di formazione finalizzati al rilascio dell’autorizzazione all’impiego del defibrillatore semiautomatico esterno (DAE) – ai sensi del DM 18 marzo 2011. Ministero della Salute, Dipartimento della Programmazione dell’Ordinamento del Servizio Sanitario Nazionale – Direzione Generale della Programmazione Sanitaria, 20 maggio 2014.
- Decreto 26 giugno 2017: Linee guida sulla dotazione e l’utilizzo di defibrillatori semi-automatici e di eventuali altri dispositivi salvavita da parte delle associazioni e delle società sportive dilettantistiche (G.U. n.149, 28 giugno 2017).
COS’E’ UN DEFIBRILLATORE SEMIAUTOMATICO, COME E’ FATTO E COME FUNZIONA?
L’acronimo DAE significa letteralmente “Defibrillatore Automatico Esterno”, conosciuto però più comunemente come defibrillatore semiautomatico esterno: è un dispositivo salvavita in grado di riconoscere specifiche anomalie del battito cardiaco ( FV e TV) e una volta riconosciute come ritmi defibrillabili permette di erogare una scarica elettrica al cuore.
COME E’ FATTO? E’ composto da due piastre adesive una sternale ed una apicale e da una parte centrale che analizza con velocità e accuratezza l’attività cardiaca e, per l’appunto laddove richiesto, suggerisce di erogare la scarica defibrillatoria attraverso una voce guida ed icone lampeggianti, entrambe a supporto dell’operatore per una maggiore facilità di utilizzo.
POSIZIONE DELLE PLACCHE ADESIVE Vi sono più posizioni nella quali applicare le piastre ma in condizioni ottimali è da preferire la posizione antero -laterale in quanto maggiormente efficace, nel caso in cui la posizione abituale ( esempio persone portatrici di PM, ICD) non sia utilizzabile le piastre possono anche venir allocate in sede latero-laterale o antero-laterale.
PROCEDURA DI UTILIZZO
Una volta eseguito l’ABC, constata l’assenza di attività Cardio-Respiratoria e presente il DAE:
- Accendere il DAE e attaccare le placche adesive che devono essere collegate prima ai cavi del defibrillatore e poi poste sul petto del paziente.
Se è presente più di un soccorritore, la RCP dovrebbe essere continuata mentre le piastre vengono posizionate sul torace. - Seguire i comandi vocali e visivi, interrompere le manovre di RCP e permettere così l’analisi del ritmo;
- Una volta avuta l’analisi, assicurarsi che nessuno tocchi il paziente, verificare che vi siano le condizioni di sicurezza e se la voce guida conferma la rilevazione di un ritmo defibrillabile enunciare ad alta voce l’allontanamento dell’ equipe e procedere a premere il pulsante ” shock” che erogherà la scarica;
- nel caso in cui non via sia ripristino del ritmo o non sia indicata la scarica riprendere immediatamente la RCP 30:2 continuando a seguire i comandi vocali/visivi.
Ilenia Possamai